mercoledì 10 aprile 2013

Termimecum #03
Intro.3 - Introduzione pratica: gestione "logistica"



TM#03@Intro.3_Gestione
Anche se ancora in fase introduttiva, passiamo agli aspetti più pratici; qui tratteremo della gestione "logistica", mentre nella prossima puntata vedremo (finalmente!) i comandi base essenziali.


Per questo articolo utilizzo Ubuntu 10.04. Il terminale è quello che si trova di default (credo, è passato parecchio tempo da quando la installai :P), ovvero GNOME Terminal 2.30.2
Esso è ritrovabile nel menù di servizio in:
Applicazioni -> Accessori -> Terminale
Dico questo solo per "dovere di cronaca", in quando come già spiegato il terminale, nell'uso basilare e semplicistico che qui trattiamo, è uno strumento talmente standard che è considerabile identico in qualsiasi distro e versione.
Anche se, chiaramente, la collocazione precisa varia da distro a distro, da versione a versione in taluni casi - ad esempio, l'Ubuntu attuale ha 'inguardabile-Unity' e quindi non presenta lo stesso menù.

Se capiterà di trovare differenze, esse saranno caratteristiche insite della distribuzione - come ad esempio, la collocazione a/o nomenclatura di un file di configurazione.



  • Leggere i simboli
Tranquilli, nulla di esoterico... XD
Si tratta di capire i simboli che vi trovate quando aprite il terminale. Una cosa del tipo...

utente@host:~$

Vediamo cosa significa:
  • utente: è semplicemente il vostro nome utente
  • host : il nome del computer
  • ~ : la 'tilde' rappresenta la directory 'home' dell'utente in uso. Tale directory è locata in '/home/<nome utente>'; la tilde è scrivibile in linux tramite la pressione [AltGr]+[ì]. La directory home è l'unica (che io sappia) ad essere abbreviata in questo modo, tutti gli altri percorsi vengono indicati normalmente.
  • $ : indica il tipo di utenza. Ne esistono due:
    • $ rappresenta il normale utente
    • # rappresenta l'utente root, o superuser, o amministratore 


  • Tasti di aiuto
Questi sono tasti che vi aiutano alla gestione "logistica" a cui mi riferisco. Sono delle specie di "scorciatoie" davvero utilissime, che vi permettono di risparmiare un sacco di tempo, vi evitano digitazioni interminabili e noiose e, soprattutto, vi evitano un mucchio di errori...
  • [TAB] :  il tasto 'tab' vi permette di completare sia comandi che percorsi/nomi di file. Nel primo caso, se state scrivendo il nome di un comando, premendo 'tab' a metà digitazione il terminale completerà tale comando (se lo riconosce); tuttavia non è questa, secondo me, la situazione più utile, in quanto i comandi linux sono tutti piuttosto brevi, molti di sole due lettere, probabilmente per motivi storici di comodità - ricordate che una volta c'era solo il terminale! Nel secondo caso, a mio avviso molto più utile, il tasto 'tab' consente di completare nomi di directory e/o di file. In caso di ambiguità, il terminale completa fin dove può, poi si ferma; ma qui arriva la vera figata: se "insistete" e premete ancora 'tab', vi comparirà la lista delle ambiguità, permettendovi di trovare il nome che volevate. Se siete ancora troppo pigri, vi basterà digitare solo le lettere necessarie a superare le ambiguità; a questo punto un'altra pressione di 'tab' completerà definitivamente il nome
  • [freccia SU] e [freccia GIÙ] : permettono di navigare nella history della bash. In pratica il terminale ha "memoria" (quanta è impostabile da un file di configurazione) dei comandi digitati. Con le freccie direzionali potete "navigare" attraverso questa history, andando a recuperare comandi digitati anche molto tempo prima. Si rivela una funzione utilissima quando si usano molto spesso determinati comandi - ad esempio, sulle distro debian-based il comando 'sudo apt-get' - e ancor di più quando si lavora con qualche comando lungo, con molti parametri e/o percorsi e nomi-file pedanti; comandi che magari si vogliono (o devono) ripetere più volte (per prove, conferme, o semplicemente perchè si è sbagliato a digitare un carattere)
  • [CTRL]+[freccia SX]|[freccia DX] : questa combinazione permette di spostare il cursore di parola in parola, invece che singolarmente su ogni carattere
Vi sono poi dei contesti che potremmo chiamare "ad alta densità di testo" per i quali si utilizzano più o meno gli stessi tasti-comando. Tali contesti si presentano ovviamente quando si devono gestire testi piuttosto fitti e viene utilizzato, dall'utente stesso o in automatico, un gestore; esempi del primo caso sono i comandi 'more' o 'less', mentre del secondo (uso in automatico), i comandi 'top' e 'man'.
L'ambito del gestore di testo è solitamente individuabile da una linea evidenziata a fondo pagina, che per esempio nel caso di 'man' indica la pagina che si sta visionando; oppure nel caso di 'more' compare appunto la scritta "more", che indica altro testo disponibile più sotto; ecc...
In questi contesti sono utilizzabili alcuni o tutti questi tasti-comando:
  • [SPACEBAR] : scorre in giù di un'intera pagina
  • [freccia SU] e [freccia GIÙ] : scorrono di una sola riga
  • [q] : esce dal gestore 
Ve ne saranno sicuramente molti altri, ma questi sono quelli che ci consentono di visualizzare il testo e di uscire - chi è abituato a Windows le prime volte impazzisce quando preme 'ESC' e non succede nulla ;)

Proprio per quest'ultima volontà, ovvero terminare un comando in modo brutale, ricordate che funziona anche la combinazione "classica"
[CTRL]+[c]
Funziona praticamente sempre, ma attenzione: a differenza delle "uscite ordinate", come appunto la pressione del tasto 'q' all'interno di un gestore testo, la combinazione 'ctrl-c' uccide letteralmente il processo. Quindi fate attenzione, perchè ciò può implicare la perdita di dati e/o la compromissione (più o meno grave) di qualche configurazione o del sistema stesso.

  • Qualche (in)utilità
Ed ora due aspetti, diciamo così, "esterni" al terminale in quanto mera digitazione di comandi, come abbiamo visto fino ad ora.

Il primo è la possibilità di loggarsi in una 'consolle virtuale' da qualsiasi "punto" e in qualsiasi momento. E' una vera e propria "uscita d'emergenza", in quanto (il più delle volte) consente di accedere ad una sessione di terminale anche quando il sistema appare bloccato/intasato.
Tutto ciò è collegato al fatto che in Linux esistono le consolle virtuali, cioè delle sessioni "sospese", che possono venire utilizzate a nostra discrezione. Solitamente, per esempio da interfaccia grafica, si utilizza la consolle '0'; le consolle si chiamano 'tty' e quindi avremo, oltre la tty0 che è la prima usabile e quella di "base", la tty1, tty2, tty3, ecc...
Esiste una gestione di queste consolle virtuali, ma è complessa e comunque ora non ci interessa. Quello che ci interessa invece è che tali consolle sono raggiungibili sia internamente al terminale (cosa di solito utile per lavori avanzati), sia (e soprattutto) attraverso dei shortcuts, che avviano le corrispondenti sessioni in modalità interamente testuale, cosa che a volte rappresenta un'àncora di salvezza. La combinazione dei tasti varia sia da distro che da DE, ma quasi sempre è
[CTRL]+[ALT]+[Fn]
Dove la 'n' del tasto Funzione corrisponde al numero della consolle virtuale al quale si accede. Ad una consolle virtuale specifica, solitamente 'tty7', viene fatto corrispondere il DE in esecuzione; di conseguenza l'interfaccia grafica è raggiungibile con 'ctr+alt+F7'.
E' utile ricordarlo per "tornare a casa" quando si sia iniziato un lavoro in modalità testuale. Ma, e forse è il caso più significativo per noi, è buono saperlo anche per NON toccare tale combinazione! Per esempio, quando siamo riusciti a "scappare" da un imminente crash causato dall'interfaccia grafica...

Il secondo aspetto è più sfizioso che utile, anche se a volte l'aspetto grafico ha implicazioni pratiche.
Si tratta appunto dell'aspetto estetico del terminale, che potete personalizzare anche di molto. Esatto, anche se all'apparenza non sembra diverso, non è più la consolle-comandi del DOS!
Nel terminale di GNOME (ma anche in KTerm e molti altri, ovviamente con piccole varianti) è possibile impostare dei profili personalizzabili. Si può personalizzare già il profilo-base, che tuttavia io consiglio di lasciare inalterato, perchè non si sa mai. Sempre in GNOME Terminal, il comando di menù
File -> Nuovo profilo
ci consente di creare un nuovo profilo, mentre
Modifica -> Profili...
Modifica -> Preferenze del profilo
ci permettono di modificare i profili (con una finestra di selezione) o direttamente quello attuale, rispettivamente.

Ogni profilo è personalizzabile anche in aspetti avanzati (comandi alla chiusura, modalità di esecuzione, ecc...) ma ovviamente (sic!) quello che a noi interessa sono le cavolate... XD
Ed eccovi serviti: potete cambiare la forma del cursore,  colori, font e dimensione dei caratteri; il colore di sfondo, eventualmente la trasparenza (finalmente! Quanto avete sognato da bambini di avere un'interfaccia terminale trasparente? Io tantissimo :P) oppure scegliere un'immagine - sembra una figata, ma lo sconsiglio perchè confonde la lettura e rallenta l'uso del terminale, che a questo punto perde senso!

Ok, alla prossima ^__^

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