lunedì 5 agosto 2013

Sanità Open Source, parte 1/2: della radiografia e sue conseguenze

Qualche giorno fa mi è successa una cosa spiacevole - ma fortunatamente conclusasi nel miglior modo - con uno dei gatti: una piccola emergenza che ci ha costretti ad una radiografia (alle 3:30 del mattino e io alle 5 dovevo andare a lavoro, ma vabbè... XD).
Cosa c'entra con l'Open Source? C'entra, c'entra eccome...


! ATTENZIONE !
Leggete per favore la parziale rettifica: il formato della radiografia è uno standard aperto!


Nel seguito mi riferirò alla mia esperienza, ma credo che in linea di massima sia tutto "trasferibile" anche a situazioni di sanità pubblica "per umani" e comunque generalizzabile a tutte quelle situazioni che vedono la necessità di manipolare dati in forma digitale - nell'ambito medico e non solo.


  • Succede che...
Si va dal pronto soccorso veterinario (e grazie ai mille Dei che c'è ed è perfettamente funzionante) e si fa codesta radiografia.
Il dottore gentilissimo, senza bisogno di chiedere nulla, rende subito il file disponibile su CD per qualsiasi futura necessità.

Il giorno successivo (in realtà era lo stesso giorno ormai, ma psicologicamente no :P), a casa con calma, voglio dare un'occhiata a questa radiografia.
Mentre avvio il PC come normalmente sono abituato, quindi prima partizione (=Linux), mi auto-scoraggio pensando che non sarei riuscito a leggere alcunchè. Cosa che difatti succede, perchè il file è in formato proprietario; pare che per leggerlo sia necessario il programmino già presente nel CD. Ma che, ovviamente, è un eseguibile .exe (Windows).


  • Se proprio mi tocca
Nel riavviare per passare a Winzozz, mi rendo conto che la cosa più triste è il fatto che sapessi già questa cosa e, soprattutto, fossi ad essa rassegnato.
Finite le manfrine immani di Winciurl - ogni tanto fa bene avviarlo, cosicchè ci si rende conto del perchè non lo si usa mai, tranne quando si è costretti come in questo caso - da CD avvio il programmino che è una sorta di gestore di shots delle radiografie.


Come potete intuire questo programma non fa nulla di speciale (almeno per quel che ho capito io, che avevo una sola radiografia a disposizione).
Legge l'immagine della radiografia e al più ne organizza diverse nello stile "ad albero" di un gestore file.
Supporta qualche funzione base (ingrandimento, rotazione) tipico di qualsiasi programma per la visualizzazione di foto.

Quindi la domanda è più che spontanea: perchè rendere proprietario un formato che altro non è che un clone del JPG?


  • Per il fruitore, solo svantaggi
Per chi usa - anzi, deve usare -  il software di acquisizione della macchina radiografica, il fatto di avere un formato proprietario rappresenta solo uno svantaggio.
E attenzione: quando parlo di 'fruitore' intendo chiunque debba usare quei dati, quindi sia medico che paziente!
  1. il formato necessita del suo programma, se questo non è disponibile per qualsiasi ragione il dato, pur essendo potenzialmente presente e valido, non è disponibile; come morire di sete nel deserto con una scorta d'acqua che non si può aprire perchè non si ha il cavatappi giusto!
  2. il programma - che ribadisco, può essere uno e uno solo - gira su un solo sistema, costringendo chi voglia usufruire il dato ad avere quel sistema
  3. tenendo presente delle scelte (commerciali e non tecniche, sia chiaro) alle versioni di Windows, è possibile (direi: probabile) che anche da una versione ad un'altra vi siano concreti rischi che il software non funzioni
  4. pensando che i diritti d proprietà sul software servono per far soldi, facilmente chi sviluppa il software "aggiornerà" il lettore perchè sia leggibile su nuove versioni, implicando un nuovo acquisto, o almeno una nuova licenza e una nuova versione - in questi casi difficilmente disponibile on-line, ma implicando quindi una "visita" di un rappresentante (con ulteriori costi)
  5. dati i punti (3) e (4), facilmente la retrocompatibilità sarà un problema; non è assurdo immaginare che una radiografia eseguita 4 o 5 anni fa, potrebbe non essere più leggibile
  6. ma è possibile - e più probabile - il contrario: ospedali e centri medici (veterinari e non) sono costantemente in bolletta, è facile trovarvi pentium II (o peggio) e Windows XP (o peggio); se chi esegue la radiografia è meglio attrezzato, ed usa l'ultima figosissima versione, è possibile che presentandosi in altro centro il documento non sia fruibile - rappresentando una nuova analisi un ulteriore costo sia per la pubblica sanità sia per il paziente
  7. a parte la già citata motivazione del "far soldi", non se ne palesa alcuna per la scelta di un formato proprietario: il software non offre funzionalità eccessivamente specifiche, il dato è una semplice "fotografia" che non si vede perchè non possa essere un normalissimo '.jpg', i metadati che ne possono facilitare la gestione (inserimento in un database, ricerca in archivio, ecc...) sono appunto metadati, quindi contemplati da tutti i più comuni gestori di foto


  • Subdola sudditanza
Si evidenza a questo punto chiaramente di come, per i motivi sopra esposti ed il sempre costante "motivo psicologico", già più volte citato ma sempre troppo sottovalutato, a conti fatti il 'fruitore' sia costretto ad avere un sistema operativo, possibilmente una certa versione di tale sistema, ed un software (anche questo nella sua versione); il tutto semplicemente per leggere dei dati perfettamente usabili in formati aperti.

La parte subdola è tutto il mantenimento che ciò comporta.
Come detto, purtroppo e spesso le strutture mediche hanno computer fatiscenti. Succede che in molti casi non si risolverebbe tutto installando (per esempio) 'Seven' - cosa che comunque rappresenterebbe un costo non di poco conto per la gestione pubblica - perchè il PC in questione non lo reggerebbe.

Inutile che stia a fare la manfrina di come Windows, caso strano sempre in accordi commerciali con grandi major produttrici e distributori di hardware (una su tutti: 'HP'), tenda ad appesantire inutilmente le sue (inutilmente) nuove versioni, costringendo di fatto (eh sì, un'altra costrizione) a cambiare l'hardware quasi di pari passo al software.


  • L'altro scenario possibile
Ovviamente è possibile - almeno sarebbe possibile - pensare d un altro scenario, ovvero quello dell'Open Source.
Vediamo cosa sarebbe successo...

Il veterinario avrebbe fatto il suo shot, una semplice immagine '.jpg'. Eventualmente corredandola di alcuni metadati o, se la gestione di questi può risultare complessa e/o non assicurare perfetta compatibilità, allegando al file della foto anche un semplicissimo file di testo con i dati inerenti.
Il tutto occupa sicuramente meno spazio, per quanto sia grande una foto non andiamo oltre le decine di Mega; il file di testo pochi bytes. Questo implica maggiore portabilità - per quanto ad oggi i sistemi mobili siano capienti, sempre meglio dati compatti (che oltrettutto soffrono in modo proporzionalmente minore di software faluire). La masterizzazione diventa opzionale, è possibile usare una chiavetta, una scheda SD, o addirittura un'eventuale piattaforma di clouding - teoricamente usabile anche con grandi moli di dati, ma conosciamo bene i problemi della connettività italiana.
Per fare tutto ciò il veterinario può usare il sistema che preferisce - su hardware che preferisce, di conseguenza - ricordo che Linux ha un'ampissima retrocompatibilità, con distribuzioni apposite si arriva ai 386!

Il "cliente" (in questo caso chi scrive) non avrebbe avuto alcun problema: che possedesse un PC (con qualsivoglia OS), un Mac, solo un telefonino con Android, in ogni caso sarebbe stato in grado di visualizzare i dati.
Senza software aggiuntivi, senza preoccuparsi di compatibilità. Soprattutto, senza preoccuarsi di licenze.
Perchè, anche se può essere al limite del delirio, già postando lo screenshot sopra potrei aver violato qualche allucinante postulato della licenza con la quale viene rilasciato il software.

Perchè ciò che è palesemente assurdo è che se io non avessi avuto Windows (o il Windows "giusto" per quel software) a disposizione, ed avessi avuto bisogno di usare la radiografia - ricordiamo che è una radiografia fatta in situazione di emergenza, se le cose fossero andate diversamente poter accedere a questo file avrebbe davvero potuto costituire una questione di vita o di morte (per quanto estremo, non impossibile) - ed avessi scelto di crakkare il formato, avrei commesso un reato.
Cioè: io che voglio accedere ai MIEI dati - e ribadisco, dati medici, non bazzecole - commetto un reato; chiudere i dati dietro ad un formato proprietario, non giustificato da alcuna motivazione tecnica, costringendo il/i fruitore/i a sottostare ad una dittatura informatica, pena la perdita di analisi costose ed importanti (nonchè pesanti, pur non essendo invasiva una radiografia non si può ripetere in breve tempo troppo alla leggera, pur sempre radiazioni sono), questo invece è regolare.

Fate vobis...


  • Taiga saluta e ringrazia
La micetta sta bene ed osserva il mio posting con aria svogliata (ed accaldata). Quindi si può dire "tutto è bene quel che finisce bene"? Bè, su ciò che più conta, ovvero la salute, al momento sì.
Ma quello che ho voluto evidenziare è che non si tratta solo di "un momento". Anzi, la conservazione dei dati è utile soprattutto perchè possono essere utili in seguito. Quindi, ciò che ho a disposizione oggi non è detto che lo sia anche domani - in informatica 'oggi' e 'domani' differiscono di poco dal significato letterale, spesso si tratta di mesi, altre volte pochi anni.

Questa considerazione è valida tento nel tempo quanto nello spazio: posso essere all'estero, posso essermi trasferito, posso aver bisogno di condividere dati altrove... a cosa servirebbe digitalizzarli, altrimenti?

Un formato proprietario non garantisce tale disponibilità. Garantisce invece l'obbligatorietà all'uso di un dato sistema, una data versione e, come abbiano accennato, ciò implica anche una data "classe" di hardware.
Tutto ciò è profondamente ingiusto e lede la sovranità digitale (già citata spesso, adesso ne vediamo un'accezione fortemente pratica e sociale) della struttura pubblica, dei medici e dei pazienti.

Taiga saluta e ringrazia per l'attenzione ;)


Nella prossima "puntata" ne affronterò un aspetto ancora più pratico: la chiamo "la pennetta salvavita".
A presto ^^

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